Chi era Hypatia

Hypatia d’Alessandria, vissuta a cavallo tra IV e V secolo d.C., è da molti considerata una delle prime martiri della libertà di pensiero. Matematica, astronoma e filosofa neoplatonica, Hypatia fu senza dubbio una donna straordinaria che dedicò la sua vita allo studio della scienza e al suo insegnamento, preferendo al matrimonio e ad un’esistenza convenzionale la continua e tenace ricerca della verità.

Suo padre, Teone, fu anch’egli matematico ed astronomo ed insegnò per molti anni presso il celebre Museo di Alessandria, fatto erigere da Tolomeo I nel III secolo a.C.

Figlia d’arte, dunque, Hypatia venne educata alle scienze esatte, mostrando una forte inclinazione per lo studio, la riflessione filosofica ed il sapere scientifico. Divenuta adulta, assecondò i suoi evidenti talenti divenendo la punta di diamante della tradizione alessandrina dell’insegnamento filosofico e scientifico, meritando l’appellativo de “la musa”.

Ma i suoi meriti culturali, la sua saggezza e la sua fama le costarono la vita. Alcuni fanatici cristiani la uccisero, lapidandola, nel marzo del 415 d.C., probabilmente su mandato del vescovo Cirillo, patriarca della città.


Hypatia, dunque, che visse coltivando il pensiero razionale sempre alla ricerca pacifica della conoscenza e della verità, senza abbracciare nessuna fede religiosa, fu una vittima sacrificale della violenza oscurantista e barbara di quell’epoca di contrapposizioni religiose ed odii ideologici.