La VI edizione di Primavera dell’Innovazione 2022, conferenza annuale dedicata all’innovazione e al trasferimento tecnologico in Italia, promossa e organizzata dal Consorzio di ricerca Hypatia in collaborazione con Fondazione E. Amaldi in qualità di Piattaforma Ambasciatoriale Italiana ESA Business Applications ed ESA InCubed+, ha visto la partecipazione di più di 30 relatori, più di 100 partecipanti tra cui aziende, startup, PMI, centri di ricerca, rappresentanti istituzionali e università che si sono confrontati durante 5 sessioni tecniche. La Primavera dell’Innovazione 2022 ha inoltre ottenuto la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana che costituisce una delle forme con le quali il Presidente manifesta il suo personale apprezzamento rispetto ad eventi di rilevante interesse istituzionale, culturale, sociale.
L’edizione 2022 è stata aperta degli interventi di Stefano Firpo, Capo di Gabinetto del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, Gianna Pentenero, Assessore Comune di Torino, Dario Gallina, Presidente Camera di Commercio di Torino, Fabio Grimaldi, Rappresentante Regione Piemonte Fondazione E. Amaldi e dal Segretario Generale della Fondazione E. Amaldi, Lorenzo Scatena. Dagli interventi è emerso che: “il capoluogo piemontese non è una casualità, Torino è stata scelta per ospitare la sesta edizione di Primavera dell’Innovazione in primo luogo perché l’innovazione ha bisogno di densità, di industrie, di tecnologie e di giovani imprenditori; Torino, per il suo passato e il suo retroterra industriale, rappresenta in questa prospettiva un territorio di elezione per creare una filiera innovativa che parte dall’aerospazio per agganciare diversi settori produttivi. I temi scelti per le cinque sessioni sono fortemente radicati nel territorio e nel corso della giornata solleciteremo i settori e il territorio a esprimere i propri bisogni secondo una logica di bottom-up”.
In particolare si sono distinte le sessioni mattutine apertesi con la tavola rotonda “Le tecnologie spaziali per innovare e rinnovare il settore agroalimentare”, in cui gli ospiti hanno analizzato numerose tematiche che ruotano intorno al mondo dell’Agrifood-Tech e del New Space. “Sostenibilità e tecnologie spaziali sono la parola d’ordine all’interno del nostro gruppo e dei nostri target di investimento” ha sottolineato Kanira Shah, Investment principal di Astanor Ventures, mentre Flavio Lucibello, Presidente del Consorzio di ricerca Hypatia, ha ricordato che “il dato iperspettrale e più in generale quello satellitare porta a risultati di valore ed è in grado di anticipare futuri bisogni. Ad esempio basti pensare che la desertificazione progressiva è stato un fenomeno rilevato già da molti anni da parte dei satelliti”. Guido Gobino è poi intervenuto illustrando i benefici di un’impresa che opera con l’ausilio delle infrastrutture della New Space Economy ed in particolare ha evidenziato come le tecnologie spaziali apportano valore alla coltivazione, alla conservazione e trasformazione degli alimenti e delle materie prime fino ad arrivare anche alla preservazione del gusto e del sapore. Infine Fabrizio Dominici, Head of AI, Data & Space della Fondazione LINKS ha sottolineato che “la frontiera tecnologica si sposta continuamente, e il settore Agrifood-Tech è un settore che consuma risorse e produce emissioni, per cui la sfida tecnologica è quella di conciliare la conservazione delle risorse con la creazione di un settore più efficiente e di qualità. In tal senso, la contaminazione fra New Space e Agrifood-tech è molto importante, in quanto i dati che arrivano possono essere analizzati e valorizzati. L’uomo però deve essere al centro di queste soluzioni, avere accesso a varie fonti di dati dai quali trarre informazioni per ottimizzare la sostenibilità e definire le azioni da intraprendere”.
Nella seconda sessione si è entrati nel vivo della questione delle assicurazioni, con la tavola rotonda “Lo Spazio per l’Insurtech: come i dati satellitari supportano gli innovatori nel campo dell’Insurtech” per approfondire e discutere del futuro dei servizi assicurativi e del ruolo delle tecnologie spaziali in un contesto plasmato da varie sfide tra cui la pandemia, le guerre e le catastrofi naturali che hanno provocato una perdita economica globale totale di 270 miliardi di dollari nel 2021. Per Paolo Garonna, Segretario Generale della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza, diventa funzionale in tale contesto favorire la costruzione di nuovi ecosistemi e favorire maggiori investimenti nella prevenzione dei rischi proprio a causa della nascita di nuovi rischi sempre più complessi e integrati. Sul punto Gianluca Lorenzi, Head di Reale Lab 1828, ha aggiunto che “è necessario pensare alle future evoluzioni di questi nuovi modelli di business abilitati dai nuovi vettori tecnologici e basati sulla prevenzione piuttosto che sulla cura del sinistro. Questi gli stimoli che devono essere alla base della nascita di un Lab di innovazione che deve trovare valore nel breve e targettizzare traiettorie di lungo periodo. All’interno di Reale Lab, un esempio di adozione della New Space Economy sono le immagini satellitari a cui si applicano tecniche di intelligenza artificiale per fare sia processi di underwriting che processi di claims management, ovvero vedere l’incidenza dei sinistri. Nell’ottica di lungo periodo invece stiamo esplorando l’adozione di polizze parametriche in cui sostituire gli oracoli IOT con gli oracoli della New Space Economy”. In questa direzione Raffaele Riva, Head of P&C BM Italy di Swiss Re, ha rimarcato il futuro indirizzo dell’industria assicurativa e più in particolare ha parlato di una collaborazione osmotica e più sistematica tra il mondo delle assicurazioni e dell’industria spaziale. “Perchè? Perché dal 2018 il 70% dei sinistri sono stati determinati da sinistri di entità minore ed alta frequenza. Dunque, eventi come siccità e temporali. Questo evidenzia che la maggior parte dei modelli delle compagnie assicurative sono stati costruiti su dati storici che vengono messi in crisi dal 2018 ad oggi. Da qui il potenziale offerto dallo spazio”. Tuttavia, la sola produzione di dati spaziali non colma tutte le asimmetrie che si verificano nelle numerose attività assicurative, sono necessari nuovi modelli di business nell’ambito delle telecomunicazioni per trasferire questi dati sulla Terra ma anche nello Spazio tra gli stessi satelliti e rendere la loro applicazione più sicura, ottimale ed interoperabile, ha concluso Marco Ramadoro, CEO di Stellar Project.
Successivamente e nel corso della giornata, i partecipanti hanno potuto approfondire altri e differenti use case abilitati dalle tecnologie spaziali nei settori dei trasporti e dell’energia. In particolare, i relatori si sono confrontati sulle soluzioni che sono in grado di rispondere in modo sostenibile ed efficiente alle criticità e ai bisogni dei relativi settori grazie ai contributi delle realtà presenti tra cui Enel, Rete Ferroviaria Italiana, Compagnia Ferroviaria Italiana S.p.A., LIFTT, OGR – Officine Grandi Riparazioni, 5T – Tecnologie Telematiche Trasporti Traffico Torino. Fra gli altri aspetti affrontati dai relatori ed in particolare dall’European Investment Fund, European Business Angel Network Space, EUREKA! Venture SGR, ESA BIC Turin e Fondazione CRT durante la sessione dedicata alla finanza, ricordiamo i nuovi strumenti finanziari in costruzione e operativi, la capacità di individuare e gestire i nuovi rischi e le best practices per attrarre capitali privati. Successivamente l’attenzione si è spostata sulle strategie di ricerca e sviluppo e dei bandi a disposizione dell’ecosistema imprenditoriale con gli interventi dell’Agenzia Spaziale Europea, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ISPRA e del Politecnico di Torino.
La giornata si è conclusa con la presentazione dello SpaceTech Report, elaborato dalla Fondazione E. Amaldi, in collaborazione con Dealroom, in quanto parte delle attività dell’ESA Lab sulla Space Finance.
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